“Io non sono pacifista. Io sono contro la guerra.”
“Non ho nient’altro da fare. A casa sarei inutile, io so fare solo la guerra.”
“Camminavamo nell’aria umida del mattino, che si alzava dalla terra bagnata e giocava con la luce del sole: i raggi caldi penetravano fra i grovigli dei rami formando ai nostri piedi un mosaico di ombre storte e lunghe. Lì, in quel favoloso teatro della natura che si apriva davanti ai nostri occhi, sostituendo di colpo lo scenario di guerra, ero ubriacato assurdamente da un pensiero: nello stesso istante in cui noi ci ammazzavamo come dei dementi fra quelle montagne, il mondo andava avanti. Mentre noi combattevamo, ci spingevamo da soli verso la pazzia e la crudeltà, la natura continuava a vivere, ecco tutto.”
“Chi attraversa una guerra – combattendo o scappando, comunque in entrambi i casi cercando di sopravvivere – non possiede piú niente di personale, nemmeno la propria storia.”
“Ho puntato il mitra sulla colonna e ho scaricato il resto del caricatore senza fermarmi un attimo, quasi euforico. Sentivo ogni colpo addosso alla pelle, era come se a ogni esplosione l’aria mi stesse schiacciando un punto preciso della testa.”
“I loro capi erano dei mercenari professionisti che avevano fatto molte guerre, in Afghanistan, in ex Jugoslavia, e in tutti i conflitti a cui avevano preso parte i rappresentanti del mondoislamico. Erano dei codardi, portavano quei soldati strafatti di droga sul luogo della battaglia e poi li abbandonavano. Quello che gli interessava era organizzare lo scontro diretto e poi sparire, ritirarsi, erano capaci solo di buttare la gente ignorante in mezzo al macello e farci su un bel mucchio di soldi.”