“Guardo e intorno vedo tanta genteche con me non c'entra.”
“Calmati giovane, fammi riflettere un momentino... ma chi sei, il fruttarolo?”
“Le persone non intendono mai fare nulla che ferisca gli altri, ma qualche volta succede lo stesso, in un momento di emotività, o di scarsa razionalità, o semplicemente perché si dicono cose che dovrebbero restare solo dei pensieri. O perché si cede soltanto per un attimo. Le persone si feriscono in continuazione.”
“Certe persone sono come le zanzare, sembrano fatte apposta per infastidirci.”
“Una stanza buia è la provincia. Come ti muovi ti muovi vai a sbattere sempre contro le stesse persone, che conosci da quando sei nato.”
“Il ‘dono’ assume la forma del gratis. Non spinge a dare e ricevere, ma a prendere e lasciare che gli altri prendano. La riduzione del dono a qualcosa che viene donato, all’oggetto in sé, rischia di oscurare la percezione di una dinamica più profonda, di cui il gesto di donare un regalo è espressione. E col concetto di dono cambia anche quello di prossimo. Al soggetto singolo del destinatario si sostituisce l’‘utente’. In questa condizione il donatore non offre un oggetto che rappresenta in qualche modo il rapporto tra lui e il destinatario. Il donatore offre qualcosa di non segnato da un rapporto affettivo unico. D’altra parte neanche conosce il destinatario: egli dona alla ‘società’.”