“Riconoscerei quella voce da whisky ovunque.”
“Tu hai una pepita d’oro in gola!”
“Data la voce che ho, era come usare un altoparlante quando mi confessavo.”
“E scusa se non parlo pianoma se non urlo muoio,non so se sai che ti amo.”
“Era il tipo di voce che le orecchie seguono come se ogni parola fosse un arrangiamento di note che non verrà mai più suonato.”
C’era un’eccitazione nella sua voce che gli uomini che l’avevano amata facevano fatica a dimenticare: un irresistibile desiderio cantato, un “Ascoltami” bisbigliato, una promessa che le cose allegre ed eccitanti che aveva appena fatto le avrebbe rifatte di lì a poco.