“In quelle messe di solitudine prendevano a poco a poco coscienza di essere di nuovo padrone del loro arbitrio, dopo avere rinunciato non solo al loro nome di famiglia ma anche alla loro stessa identità, e tutto questo in cambio di una sicurezza che era stata solo una delle tante illusioni di giovani spose.”
“Le mie scaglie sono come scudi dieci volte più possenti, i miei denti sono spade, i miei artigli lance, lo schiocco della mia coda saetta, le mie ali uragano e il mio alito morte!”
“Noi siamo gente tranquilla e alla buona e non sappiamo che farcene delle avventure. Son cosebrutte, fastidiose e scomode! Fanno far tardi a cena! Non riesco a capire cosa ci si trovi di bello!”
“Non sono né i miei pensieri, né le mie emozioni, né le mie percezioni sensoriali, né le mie esperienze. Io non sono il contenuto della mia vita. Sono lo spazio nel quale tutto si produce. Sono la coscienza. Sono il presente. Sono.”
“I bisogni dell’ego sono infiniti. Si sente vulnerabile e minacciato e quindi vive in uno stato di paura e necessità. Una volta compreso come opera la disfunzione di base, non c’è bisogno di analizzare tutte le sue innumerevoli manifestazioni, né di farlo diventare un problema personale complesso. L’ego ovviamente adora tutto questo. È sempre alla ricerca di qualcosa a cui aggrapparsi per mantenere e rafforzare il suo senso illusorio di sé, e si attaccherà prontamente ai tuoi problemi. Ecco perché, per così tante persone, gran parte del loro senso di identità è intimamente legato ai problemi che hanno. Quando è così, l’ultima cosa che vogliono è liberarsene, perché significherebbe perdere se stesse. A livello inconscio, l’ego può investire molto nel dolore e nella sofferenza.”
“Non sei soltanto un frammento insignificante in un universoestraneo, brevemente sospeso tra la nascita e la morte, a cui vengono concessi piaceri di scarsa durata seguiti dal dolore e dall’annullamento finale.”