“I giovani tra i sedici e i diciotto anni uniscono in sé un'innocenza soffusa di ingenuità, una radiosa purezza di corpo e di spirito e il bisogno appassionato di una devozione totale e disinteressata. Si tratta di una fase di breve durata che, tuttavia, per la sua stessa intensità e unicità, costituisce una delle esperienze più preziose della vita.”
“Voi giovani avete il vizio in questo momento di dire che siete infelici, che avete paura del futuro, che la colpa è di questo o di quello… ed incolpate soprattutto la nostra generazione, i ladri, i politici… no, non è vero, voi siete anche in colpa, credetemi.”
“Tutti i cosiddetti grandiuomini non sono che ragazzi. Hai letto il Memoriale di Sant'Elena? Vedi bene che Napoleone ragiona come noi ai tempi degli scioperi. Non c'è mai nelle sue parole qualcosa che ce lo lasci pensare per conto suo, chiuso nel gusto di una camera sua. Disgraziato, rimpiangeva i campi di battaglia, ed era in una situazione che a un uomo vero, il quale avesse conosciuto l'intimità, avrebbe fatto rimpiangere l'ora del caffelatte. Ci sono abissi, caro mio...”
“Da giovani crediamo che il «minimo» che il mondo ci debba sia la giustizia; da vecchi ci accorgiamo, invece, che è il «massimo».”
“Siamo giovani, barcolliamo ancora per strade irregolari, la nostra età non ci dà la calma di pensare e agire. Non conosciamo ancora la formula dello scongiuro. Soltanto il tempo potrà placare le figure meravigliosamente diseguali che frugano nel nostro intimo e lo sconvolgono.”
“I bravi ragazzi finiscono meglio.”