“Quando gioco non rompo mai nienteLa violenza non ho nella mente.”
“Ha riflettuto spesso sugli omicidi, e su chi li commette. Sarà che alla fine bisogna arrivare in fondo, in parte per dimostrare al proprio pubblico formato da un’unicapersona – la quale, tra l’altro, non potrà mai riferire, ma solo registrare la lezione – che certe cose succedono davvero, che non c’è nulla che non possa accadere, che anche la piú atroceassurdità ha ragione di esistere, e sentimenti dai quali dipendere?”
“E' un uomodebole. È intelligente, sa usare le parole, e gode anche di un certo prestigiosociale. Ma in fondo è una personavile e abietta. Quelli che all’interno delle pareti domestiche usano violenze efferate contro moglie e figli sono sempre uomini con una personalitàdebole. E siccome sono deboli, hanno bisogno di trovare persone ancora piú deboli, facendone le loro vittime. Distruggerlo è stato facile, e quel genere di uomo, una volta che lo hai distrutto, non riesce piú a tornare a galla. È passato molto tempo da quando mia figlia è morta, ma ancora adesso lo tengo d’occhio, senza distrarmi. Se tentasse di rimettersi in piedi glielo impedirei. È ancora vivo, ma è come se fosse morto. Non si suiciderà mai. Non avrebbe il coraggio di farlo. Questo è il mio metodo. Non ho intenzione di ricorrere all’omicidio. Continuo a farlo soffrire, in continuazione e senza pietà, senza ucciderlo. È come scorticare la pelle viva. Chi ho fatto sparire, è un altro.”
“Il tentativo di trasformare le persone in vittime permanenti a prescindere dalle circostanze costringe la vittima al ruolo di vittimizzata, che è un’altra forma di violenza, piú sottile e pervasiva, perché impone una condizione di passività che preclude la facoltà di riscattarsi.”
“Dalle più violente esagerazioni, se lasciate a sé stesse, nasce col tempo una nuova mediocrità.”
“Gli uomini… sono i soliti… pensano che le botte possano risolvere i problemi. Largo alle donne.”