“Ci può essere misericordia senza il riconoscimento del proprio peccato? La misericordia c’è, ma se tu non vuoi riceverla… Se non ti riconosci peccatore vuol dire che non la vuoi ricevere, vuol dire che non ne senti il bisogno. A volte puoi aver difficoltà a capire che cosa ti è accaduto. A volte puoi essere sfiduciato, credere che non sia possibile rialzarsi. Oppure preferisci le tue ferite, le ferite del peccato, e fai come il cane: le lecchi con la lingua, ti lecchi le ferite. Questa è una malattianarcisista che porta l’amarezza. C’è un piacere nell’amarezza, un piacere ammalato.”
“La consapevolezza della propria indegnità, della propria corruttibilità, la consapevolezza di poter ferire e sporcare anche ciò che più si ama, accresce la coscienza di noi stessi, ne amplia l’orizzonte.”
“Io sono un essere che pensa, che dubita, che nega, che conosce solo poche cose, che ne ignora molte, che odia, che vuole e che non vuole, che immagina, che ama e che sente. E che pur sapendo che tutte queste cose potrebbero anche non esistere, sa invece che esistono tutte dentro il suo cervello.”
“Dobbiamo riuscire a guardare nel buio della consapevolezza che solo un’intelligenza riformulata può salvarci.”
“Devi conoscere i tuoi limiti. Non so quali siano i tuoi, ma i miei li ho scoperti a dodici anni. Ho capito che non ci sono davvero molti limiti se segui la tua strada.”
“Qualunque cosa faccia, deve sapere prima di tutto che cosa sta facendo, e poi deve procedere con le sue azioni senza dubbi o rimorsi.”