“In un realista non è la fede a nascere dal miracolo, ma è il miracolo a nascere dalla fede.”
“Come in Cristo la naturaumana asseconda pienamente quella divina e si pone al suo servizio, in funzione del compimento della salvezza, così avviene, nella Chiesa, per la sua realtà visibile, nei confronti di quella spirituale. Anche la Chiesa, quindi, è un mistero, nel quale ciò che non si vede è più importante di ciò che si vede, e può essere riconosciuto solo con gli occhi della fede.”
“La nostra testimonianza è quella di far capire cosa significa esserecristiano. Chiediamo di non esseremotivo di scandalo. Chiediamo il dono della fede, perché possiamo comprendere come, nonostante la nostra pochezza e la nostra povertà, il Signore ci ha reso davvero strumento di grazia e segno visibile del suo amore per tutta l’umanità. Possiamo diventaremotivo di scandalo, sì. Ma possiamo anche diventaremotivo di testimonianza, dicendo con la nostra vita quello che Gesù vuole da noi.”
Ad ogni cristiano è chiesto di esserecoerente in ogni circostanza con la fede che professa. E la coerenza cristiana è una grazia che dobbiamo chiedere al Signore. Essere coerenti, vivere come cristiani e non dire: "sono cristiano", e vivere come pagano. La coerenza è una grazia da chiedere.
“Dio, facendosi uomo, ha fatto propria la nostra sete, non solo dell’acqua materiale, ma soprattutto la sete di una vita piena, di una vita libera dalla schiavitù del male e della morte. Nello stesso tempo, con la sua incarnazione Dio ha posto la sua sete – perché anche Dio ha sete - nel cuore di un uomo: Gesù di Nazaret.”
Si può avvicinare una malattia soltanto in spirito di fede. Possiamo avvicinarci bene a un uomo, a una donna, a un bambino, a una bambina, ammalati, soltanto se guardiamo a Colui che ha portato su di sé tutte le nostre malattie, se ci abituiamo a guardare il CristoCrocifisso. Lì è l’unicaspiegazione di questo “fallimento”, di questo fallimentoumano, la malattia per tutta la vita. L’unicaspiegazione è in CristoCrocifisso.