“Il tempo dirà tutto alla posterità. È un chiacchierone; parla quando non è interrogato.”
“Un padre, a causa di eccessive veglie e digiuni, si accorse che la sua memoria era diventata troppo debole. Si recò allora da un anziano per chiedere consiglio:- Abba – dli disse – la mia memoria si è fatta troppo debole e…- Continua, fratello. Dunque, la tua memoria si è fatta troppo debole e…- Ho dunque io detto che la mia memoria si è fatta troppo debole?”
“Un anziano, che faceva la sua omelia leggendola su alcuni rotoli di papiro, fu interrotto da un giovanemonaco che disse:- Abba, com’è possibile che ricordiamo le cose che dici se tu per ricordarle hai bisogno di leggerle?”
“In un cenobio, un giorno un anziano protestò:- Non capisco a cosa servano gli orari se i monaci sono sempre in ritardo!L’igumeno rispose:- Come faresti a sapere che i monaci sono in ritardo se non ci fossero gli orari?”
“Un giovanemonaco lavava la sua insalata quando fu avvicinato da un fratello che, volendo metterlo alla prova, gli chiese:- Mi sapresti dire che cosa ha detto l’anziano nell’omelia di questa mattina?- Non me lo ricordo più – confessò il giovane.- Perché allora ascolti l’omelia se non la ricordi?- Vedi, fratello: l’acqua lava la mia insalata e tuttavia non resta nel paniere; eppure la mia insalata è completamente lavata.”
“Un giovanefratello, che aveva come difetto principale la smemoratezza, fu mandato dal suo anziano ad Alessandria:- Và da Eristo, il farmacopola, e digli che ti dia un chilo di memoria.Dopo alcuni giorni il giovane fece ritorno a mani vuote:- Abba, il farmacopola non aveva più memoria. Mi ha pregato di dirti che tiene in serbo per te dieci chili di pazienza.”