“Ma accorgersi che si era capaci di inventare qualcosa; di creare con abbastanza verità da esser contenti di leggere ciò che si era creato; e di farlo ogni giorno che si lavorava, era qualcosa che procurava una gioia maggiore di quante ne avessi mai conosciute. Oltre a questo, nulla importava.”
A volte, penso che saprei scrivere, che saprei descrivere, ma subito divento così stanca e penso: perché tante parole? Vorrei che ogni parola che possa capitarmi di scrivere fosse una nascita, realmente una nascita, che nessuna fosse innaturale, che ogni parola fosse una necessità, altrimenti non ha alcun senso. Per questo, non saprò mai vivere della “scrittura”, ma avrò sempre bisogno di un mestiere per guadagnarmi il pane. Ogni parola deve nascere da una necessità interiore, scrivere non può essere qualcos’altro.
“Ogni giorno io devo mettere le mie carte a posto ed ogni giorno devo accomiatarmi da loro. E il vero commiato, quando arriverà, sarà solo una piccola conferma esterna di ciò che è stato realizzato dentro di me di giorno in giorno.”
“Ho scelto di concentrarmi sulla scrittura, cominciando con brevi racconti per passare poi alle sceneggiature di film.”
“Se dovessimo essere ritenuti responsabili di cose scritte milioni di anni fa, mia cara, dove ci ritroveremmo?”
“Ho creato storie, leggende...”