“Bisogna seguire ciò che è comune: ma pur essendo comune il logos, la maggioranza degli uomini vive come se essi avessero una loro propria mente.”
“Non si può rinunciare al volere proprio se non affidandosi a un altro volere, cedendo la volontà particolare all’universale.”
“Una delle malattie italiane di questi anni è stata «l’egologia». Perdute le grandi appartenenze collettive, quelle per le quali dire «noi» era rassicurante e protettivo come una coperta con un freddo cattivo, si è fatta lentamente strada una malattia profonda e pericolosa: l’idea che il mondo ruoti attorno a sé medesimi, che gli altri siano un intralcio, che si possa, anzi si debba, passare sul cadavere del prossimo pur di far carriera.”
“Bisogna superare il confine della violenza individuale che è crimine per arrivare a quella di massa che è storia!”
“Il comunismo è sempre fallito, e sempre fallirà, perché interferisce con il Grande Fine, ovvero il completo sviluppo e la completa evoluzione e realizzazione dell’anima individuale.”
“Cambiare la coscienza pubblica è una questione di responsabilità individuale.”