“Leggere narrativa a letto permette alla voce interiore di un’altra persona di dirottare la propria, con l’effetto di rilassare e lubrificare il cervello per i cicli del sonno.”
“Quando leggo sono libero, nessuno mi insegue.”
Il verboleggere non sopporta l'imperativo, avversione che condivide con alcuni altri verbi: il verbo “amare” e il verbo “sognare".
“Quel che abbiamo letto di più bello lo dobbiamo quasi sempre a una persona cara. Ed è a una persona cara che subito ne parleremo. Forse proprio perché la peculiarità del sentimento, come del desiderio di leggere, è il fatto di preferire. Amare vuol dire, in ultima analisi, far dono delle nostre preferenze a coloro che preferiamo. E queste preferenze condivise popolano l’invisibile cittadella della nostra libertà. Noi siamo abitati da libri e da amici.”
“Ogni lettura è un atto di resistenza. Di resistenza a cosa? A tutte le contingenze.”
“Quel che abbiamo letto di più bello lo dobbiamo quasi sempre a una persona cara.”