“Erano montagne come rudimenti semantici, vere e proprie definizione di sé.”
“Le montagne dovrebbero avere dei buchi, per vedere l'altra parte. Osservando il panorama attraverso queste aperture, risparmieremmo delle scalate considerevoli.”
“Quando sali su una montagna, quello che hai davanti non ha prospettiva. Quello che ti lasci indietro, invece, è il vero paesaggio. La bellezza.”
“Ora siamo nelle montagne e le montagne sono dentro di noi.”
“Qui grigia nebbia sul mio cor ristagna;nelle risaie muor la poesia;voglio amarti lassù, de la montagnanel silenzio immortal... portami via!”
“Quella scalata non promette neanche un secondo di gioia, soltanto preoccupazione, fatica immane, paura, mal di montagna, mancanza d’ossigeno, panico a livelli pericolosissimi e un’apatia ancora piú pericolosa. E una volta conquistata la vetta, non ti godi il trionfo, il tuo unicopensiero è di procurarti la prova di averla raggiunta, una foto o due, non ti devi illudere che il peggio sia passato, o abbandonarti a un piacevole torpore, ma devi tener desta la concentrazione, eseguire i tuoi compiti con la sistematicità di un robot programmato, e contemporaneamente non devi mai smettere di valutare la situazione. Devi valutare la situazione incessantemente. Come sono le condizioni atmosferiche? Quali segnali mi manda il fisico? Dove siamo? Da quanto tempo ci troviamo qui?”