“ Il dolore più crudele è quello ricordato. ”
“A mano a mano che ci si innalza nella scala degli esseri, aumenta la sensibilitànervosa, aumenta cioè la capacità di soffrire. Soffrire e pensare sarebbero dunque la stessa cosa?”
“La distanza che si è incuneata fra me e la mia felicità non era il mondo, non erano le bombe e le case in fiamme, ero io, il mio pensiero, il cancro di non lasciare mai la presa, l’ignoranza è forse una benedizione, non lo so, ma a pensare si soffre tanto, e ditemi, a cosa mi è servito pensare, in che grandioso luogo mi ha condotto il pensiero?”
“C’erano cose che volevo dirgli. Ma sapevo che gli avrebbero fatto male. Così le seppellii e lasciai che facessero male a me.”
“Io non sono amico di certe mollezze sentimentalimoderne; io credo che è molto bene per l'uomo di ripassare ogni tanto le lezioni e i precetti ch'egli ha avuto, direttamente o indirettamente, dalla sventura, e di non lasciarne estinguere, di rinnovarne il dolore, perché è il dolore che li conserva. E poi il dolore è un gran ricostituente dell'uomo, credete; e in certi casi è un confortante indizio di vitalità morale, perché dove non vi è dolore, vi è cancrena.”
“Una volta ho visto una mappa medievale. Raffigurava la Terra come un disco piatto con Gerusalemme al centro. Roma era più grande dell’Africa e, ovviamente, l’America non esisteva. Il cuore è una mappa simile. Il proprio io sta al centro e tutto il resto è sproporzionato. Si disegnano gli amici dell’infanzia molto grandi e, quando si devono aggiungere altre persone più importanti, è impossibile ridimensionarli. Anche tutti quelli che ti hanno fatto un torto sono disegnati troppo grandi, come tutti coloro che hai amato.”