“La cosa piú importante è la ripetizione. Dall’inizio alla fine, sempre. È ascoltare le stesse storie motivazionali all’infinito finché il loro puro peso ripetitivo le fa sprofondare nelle budella. È fare sempre le stesse aperture e le stesse chiusure e gli stessi colpi, alla vostra età conta solo la ripetizione, i risultati vanno lasciati in secondopiano perché non cacciano mai nessuno sotto i quattordici anni per scarsi risultati; dovete ripetere gesti e movimenti finché il peso accrescitivo delle ripetizioni fa sprofondare in basso i movimenti stessi, oltre la coscienza fino nelle regioni piú interne, e attraverso la ripetizione sprofondano e imbevono l’hardware, la Cpu. Vanno a far parte del linguaggio-macchina, della parte autonoma che vi fa respirare e sudare. ”

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Tratto dal Book Il tennis come esperienza religiosa

David Foster Wallace
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Nato 21 febbraio 1962 a Ithaca
Morto 12 settembre 2008 a Clermont

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