“- Buongiorno sorella, mi dispiace ma abbiamo già un'enciclopedia che ci fa da aspirapolvere ed è anche testimone di Geova.- Sono qui per le ripetizioni, fratello...”
“Un padre, a causa di eccessive veglie e digiuni, si accorse che la sua memoria era diventata troppo debole. Si recò allora da un anziano per chiedere consiglio:- Abba – dli disse – la mia memoria si è fatta troppo debole e…- Continua, fratello. Dunque, la tua memoria si è fatta troppo debole e…- Ho dunque io detto che la mia memoria si è fatta troppo debole?”
“Due anziani del deserto di Scete parlarono un giorno – dopo aver taciuto per molti mesi – di un monaco che era particolarmente pigro.- Mi ricorda – disse il primo – un gallo che avevo tempo fa. Era così pigro che, all’alba, aspettava sempre che un altro gallo cantasse; lui, chinava la testa in segno di approvazione.- A me – disse il secondo – ricorda un cane ancora più pigro: le sue pulci dovevano grattarsi da sole...”
“Un ladro penetrò una notte nella cella di un anziano. Mentre frugava dappertutto, udì una voce:- Amico, perché cerchi nel buio ciò che neppure alla luce del sole potresti trovare?”
“In previsione della visita di un vescovo, abba Macario si recò un giorno al mercato del vicino villaggio. Stava guardando diffidente alcuni magri pollastri su un bancherottolo, quando gli si avvicinò il pollivendolo che gli disse in un orecchio:- Comprane uno, abba! Sii fiducioso: i miei polli li faccio venire tutti i giorni direttamente da Alessandria.- Non ne dubito fratello. Hai solo il torto di farli venire a piedi.”
“- Non capisco perché noi monaci dobbiamo usare tuniche di cotone – fa un fratello all’economo del monastero. – Lavandole, diminuiscono.- Hai ragione – fa costui. – Ieri ne ho consegnate 30 alla lavanderia del villaggio; me ne hanno restituite 28.”