“Le strutture religiose diventano spesso uguali alle istituzionipolitiche, creano gerarchie, poteri, interessi, circola denaro, si mercanteggiano favori, si parla e si scrive troppo. Io non ho mai scritto una parola – o forse sì, una volta l’ho fatto, ma una sola. Volevo che le mie parole fossero come il vento che in primavera porta con sé i semi e li deposita dove capita, i semi cadono, dove trovano terreno fertile attecchiscono e cresce la pianta e dove c’era il deserto può crescere una foresta. Al centro della mia religione, che è la religione dei padri e del librosanto, non c’è più il Tempio ma la forza dello spirito, l’amore che muove il mondo e l’altre stelle.”
“Abbiamo adunque con la Chiesa e con i preti noi Italiani questo primo obbligo, di essere diventati senza religione e cattivi; ma ne abbiamo ancora un maggiore, il quale è cagione della rovina nostra: questo è che la Chiesa ha tenuto e tiene questa nostra provincia divisa.”
“Io dico sempre che una chiesa con un parafulmini sul tetto è un segno di mancanza di fiducia.”
“Ogni nuovo riuscito esempio di una perfetta separazione tra le questioni ecclesiastiche e civili, è importante, e non ho dubbi che ogni nuovo esempio avrà successo, come è stato per ogni esempio passato, nel mostrare che la religione e il governo esisteranno entrambi in una maggior purezza quanto meno saranno mischiati tra loro.”
“Mentre asseriamo una libertà di abbracciare, professare e osservare una religione che crediamo essere di origine divina, non possiamo negare un’uguale libertà di scelta per le menti che non si sono ancora arrese all’evidenza che ci ha convinto.”
“Quella degli scribi e farisei è una spiritualità listata a lutto, dove allegria, gioia e felicità sono bandite. È una religione nella quale l’uomo si sente sempre debitore nei confronti del suo Dio, oppresso dal peccato e schiacciato da sensi di colpa.”