“Continuai a camminare, con la mente che scivolava in un automatismo primitivo, completamente svuotata se non per l’impulso ad andare avanti, e camminai finché camminare non divenne intollerabile, finché mi convinsi che non avrei potuto fare nemmeno un altro passo. E poi mi misi a correre.”
“Come possiamo godere dei nostri passi se la nostra attenzione è rivolta a tutto quel chiacchiericcio mentale? È importantediventare consapevoli di cosa sentiamo, non solo di cosa pensiamo. Quando tocchiamo il terreno con il piede dovremmo riuscire a sentire il piede che entra in contatto con esso. Quando lo facciamo possiamo provare un’enorme gioia nel semplice fatto di poter camminare.”
“Camminare è un modo magnifico di sgombrare la mente senza tentare di sgombrarla. Non dici: «Ora sto per praticare la meditazione!» o «Ora mi accingo a non pensare!». Ti limiti a camminare e, mentre ti concentri sul camminare, gioia e consapevolezza arrivano naturalmente.”
“Non devi farlo perfetto - devi solo farlo che funzioni. I bambini non camminano la prima volta che ci provano, ma alla fine ci riescono.”
“In realtà non ci penso, cammino e basta.”
“L’atto di camminare senza fretta è un atto di rivolta. E’ una presa di posizione contro i valoriborghesi, contro una vita incentrata sugli obiettivi da raggiungere, contro i troppi impegni, il trambusto, le seccature. Per lo spiritocreativo, l’atto di camminare riconcilia lavoro e gioco.”