“Il desiderio mi bruciail desiderio di cose belleche ho viste e non vissute.”
Mi sono convinto che gli adolescenti non hanno domande: sono domande. Riformulano con i loro silenzi gli stessi “perché” reiterati tipici dei bambini, ma su un piano diverso: il bambino chiede come mai ci sono le stelle, l’adolescente chiede come ci si arriva, perché la speranza è desiderio (de-sidera, distanza dalle stelle), la sua mancanza è un disastro (dis-astro, assenza di stelle).
“L'unico modo per vedere le stelle non è desiderare, ma farsi male!”
“Vorrei imprigionare il profumo dei suoi movimenti in un registratore di odori, se mai esistesse.”
“È meglio prendere i suoi desideri per realtà che prendere il suo slip per una tazza di caffè.”
“La sofferenza accresce la forza interiore; il desiderio di soffrire fa scomparire la sofferenza.”