“In che senso?”
Due giovanimonaci studiavano in seminario, ed entrambi erano incalliti fumatori. Il loro problema era: "Posso fumare mentre prego?" Non riuscendo a risolverlo, decisero di rivolgersi ai loro superiori. Più tardi, uno chiese all'altro che cosa gli aveva detto il superiore. "Sono stato rimproverato aspramente solo per aver parlato del fatto, - disse il primo. - Ed il tuo superiore, cosa ti ha detto?". "Il mio fu molto compiaciuto, - disse il secondo. - Mi ha detto che facevo benissimo. Ma dimmi, che domanda gli hai fatto?" "Gli ho chiesto se posso fumare mentre prego". "Te la sei voluta tu. Io gli ho chiesto: posso pregare mentre fumo?".
“Quando di fronte a un essereumano fate un'affermazione o una domanda, questi vi darà sempre una risposta non-verbale, che sia in grado di esprimerla anche coscientemente oppure no.”
“Ogni volta che faccio una domanda a uno di voi, o gli dico qualcosa su un certo argomento, se sono abbastanza attento la risposta mi viene già data non-verbalmente in modo molto più completo e molto prima che la persona sia coscientemente in grado di verbalizzare una risposta esplicita.”
“La vera questione riguarda la vita, la sua utilità. E non ho risposte.”
“Accadono cose che sono come domande. Passa un minuto, oppure anni, e poi la vita risponde.”