“La gente non si ricorda. Oppure, se delle stragi una memoria resta, è qualcosa di distante, un soprammobile ingombrante e polveroso in un mausoleo. Qualcosa che non c’entra con il mondo che abitiamo, astratto e muto agli occhi di chi lo sfiora, si commuove o s’indigna un momento e poi, distratto, passa oltre.”
“Dimentichiamo quello che è già successo, perché ci si può lamentare, ma non tornare indietro.”
“Noi sappiamo di coloro che proseguirono, non di coloro che abbandonarono.”
“Una volta sottratto agli occhi passa presto anche dalla mente.”
“Si dimentica pianopiano di tutto perché la vita è davvero vita cioè una porcheria dietro l’altra e allora è come sbattere giù merda ogni giorno che poi ti dimentichi che fa schifo, e ne diventi magari goloso.”
“Quello che ho dimenticato, tu lo devi ancora imparare.”