Le 10 regole d'oro per un buon colloquio di selezione1. Fare un colloquio per trovare lavoro è come fare una conquista: come con una persona che vi piace, siate curati, simpatici, aperti, sorridenti.2. Mostrate i vostri punti di forza: l'aziendacerca una persona che risolva i problemi, non che li crei. Sappiate spiegare perché siete la persona giusta per quel posto.3. Ascoltate chi avete di fronte: rispondete alle domande in maniera chiara, senza timori, senza troppi giri di parole.4. Non mentite, specie sulla conoscenza delle lingue: chi fa per mestiere il selezionatore conosce mille modi e mille domande per capire se siete credibili.5. Guardate in viso chi vi parla: il "linguaggio del corpo" conta quanto quello verbale: sedete composti e rilassati, mantenete una gestualità naturale.6. Se avete già esperienze, utilizzate il C.V. come prova delle vostre capacità.Se siete al primo lavoro, date prova di affidabilità e tenacia indicando le prove superate: corsi scolastici e sportivi, universitari, attività. Date prova di inventiva o imprenditorialità parlando delle vostre iniziative parallele agli studi o al lavoro.7. Siate vivaci: ponete domande per capire la posizione, la struttura, gli obiettivi, la culturaaziendale. In azienda è importantecreare un buon clima intorno a sé e comunicare costantemente; chi fa domande impara, non sbaglia, fa sbagliare di meno.8. Dimostrate disponibilità per le cosenuove, a cambiare i vostri metodi se necessario, a mettervi in discussione senza sentirvi colpiti nell'amor proprio.9. Utilizzate l'esperienza fatta con i colloqui precedenti, ricordando, prima del nuovo incontro, le domande ricevute e le vostre risposte.Mantenete però naturalezza nella conversazione.10. Prima del colloquio di selezione, cercate di sapere il più possibile sulla società che fa la ricerca: cercate il sito internet, comprendete i prodotti o i servizi offerti, e, se possibile, parlate con dipendenti o ex dipendenti. In questo modo capirete moltissimo dello stileaziendale e del profilo richiesto. Anche l'abbigliamento o il modo di parlare in azienda è un indicatore importante.

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I 18 principi della felicità1. Tieni sempre conto del fatto che un grande amore e dei grande risultati comportano un grande rischio.2. Quando perdi, non perdere la lezione.3. Segui sempre le tre "R": Rispetto per te stesso, Rispetto per gli altri, Responsabilità per le tue azioni.4. Ricorda che non ottenere quel che si vuole può essere talvolta un meraviglioso colpo di fortuna.5. Impara le regole, affinché tu possa infrangerle in modo appropriato.6. Non permettere che una piccola disputa danneggi una grande amicizia.7. Quando ti accorgi di aver commesso un errore, fai immediatamente qualcosa per correggerlo.8. Trascorri un po' di tempo da solo ogni giorno.9. Apri le braccia al cambiamento, ma non lasciar andare i tuoi valori.10. Ricorda che talvolta il silenzio è la migliore risposta.11. Vivi una buona, onorevolevita, di modo che, quando ci ripenserai da vecchio, potrai godertela una seconda volta.12. Un'atmosfera amorevole nella tua casa deve essere il fondamento della tua vita.13. Quando ti trovi in disaccordo con le persone a te care, affronta soltanto il problema attuale, senza tirare in ballo il passato.14. Condividi la tua conoscenza. E' un modo di raggiungere l'immortalità.15. Sii gentile con la Terra.16. Almeno una volta l'anno vai in un posto dove non sei mai stato prima.17. Ricorda che il miglior rapporto è quello in cui ci si ama di più di quanto si abbia bisogno l'uno dell'altro.18. Giudica il tuo successo in relazione a ciò a cui hai dovuto rinunciare per ottenerlo.

~ Cit. Dalai Lama

Dieci regole d’oro per educare i giovani all'usoresponsabile del denaroUn grande compito educativo per i genitori è far apprendere ai figli un corretto rapporto con i beni di consumo e con il denaro. Ecco alcuni consigli per aiutare i genitori ad orientarsi.1. Devono essere gli stessi genitori con l’esempio a non dare eccessivo valore all'apparenza e al consumo di beni. Altrimenti tutti i discorsi sarebbero percepiti dai figli come ipocriti e moralistici.2. È sbagliatopremiare i figli con beni materiali piuttosto che con riconoscimenti affettivi. Dunque no a premi in denaro per buoni voti a scuola, per esempio.3. Insegnare ai figli l’utilizzo del denaro in maniera progressiva. Esempio: è bene sin da piccoli insegnare ai nostri figli piccole quantità di denaro che devono gestire in proprio. Questo serve a prendere consapevolezza del valore del denaro in sé e del valore che ne danno gli altri.4. I genitori devono far attenzione a non imporre i propri gusti ai figli sull'utilizzo del denaro. È bene che i ragazzi, attraverso il denaro e quello che possono comprarci, possano sviluppare i propri gusti e i propri interessi.5. I genitori possono aiutare i figli a capire il valore commerciale dei beni di consumo. Dando però a tali beni un valore che rimane solo commerciale e non affettivo ne simbolico. Un motorino, per esempio, ha un valore commerciale di tot euro, ma non ha un valore che possa far sentire più forte o più grande l’adolescente.6. D'altra parte è un errore da parte dei genitorisvilire il desiderio dei figli del possesso di alcuni beni. Tale possesso può aiutare il ragazzo a farlo sentire meglio nel proprio contesto. Per esempio, è naturale per un adolescente sentirsi a suo agio seguendo una moda dei coetanei.7. Ovviamente è utile che i genitori possano discutere con i figli l’utilizzo che questi fanno del denaro basta che questo non diventi un modo per condizionare le relazioni affettive familiari.8. Con il crescere i figli hanno bisogno del denaro e dei beni anche per separarsi dall'immagine genitoriale e per acquistare una propria indipendenza. I genitori non dovrebbero opporsi a questa ricerca di identità.9. Per gli adolescentifare dei lavori part-time è un ottimo modo per conoscere il valore del lavoro e del denaro rimanendo ancora nell'ambientefamiliare.Possono quindi “conoscere” il denaro e la fatica per procurarselo stando ancora in una situazione protetta.10. Se avete l’impressione che i vostri figli hanno un problema nel gestire i beni materiali chiedetevi voi stessi qual è il vostro modo di gestire il denaro e non vergognatevi a chiedere l’aiuto di qualche specialista che possa indirizzarvi meglio nel rapporto con i vostri figli.



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