“I giovanimariti erano severi, in quei giorni. Pochissimo tempo prima, erano stati corteggiatori, personaggi quasi comici, titubanti e devastati dalla smania di sesso. Ora però, a letto caldo, si erano fatti risoluti e critici. Uscivano di casa ogni mattina, ben rasati, il giovane collo strizzato dal nodo della cravatta, e ricomparivano la sera, pronti a dispensare occhiate di sufficienza alla cena e a spalancare il giornale, facendone una barriera contro il caos della cucina, i piccoli malesseri, le emozioni, i neonati.”
“Noi maschi sprechiamo tempo a rintronarle di battute memorabili quando l’unica cosa che ci chiedono è di prestare attenzione ai loro pensieri.”
“Tania è proprio una bravissima ragazza. Perciò io le ho dato parecchi tormenti.”
“Ah, gli uomini che bambinoni! Non crescono mai: bisognerebbe prenderli a sculacciate e poi comprargli il gelato... Vuoi mettere le donne: ormai siamo forti, indipendenti, con le palle. Come dice la mia amica parrucchiera: Noi donne, agli uomini, j'avemo fatto er sorpasso 'n curva.”
“Per avere successo con l'altro sesso, dite che siete impotenti. Lei non aspetta altro che smentirvi!”
“Certi uomini sono isole invece. Io sono un'isola del cazzo. Sono quella cazzo d'Ibiza.”