“Gli americani, si sa, sono dei puritani: nei film hanno paura del sesso, ma sono indulgenti, anche troppo, nei confronti della violenza.”
“Bisogna non avere paura della violenza. In due casi, cioè in due modi si può non avere paura della violenza: primo, quando uno si sente più forte dell’altro o si sente di potererispondere alla forza con la forza: «Vieni qui, che ti spacco il muso!». Mi ricordo, nel ’75, alla Statale di Milano, c’era uno dei nostri ben piantato, che, alle prime avvisaglie di pugni e di botte, era lì a proteggere i più indifesi tra noi. Una volta due ragazze stavano per essere circondate da un gruppetto di fanatici e lui, che era un pezzo grosso, fa: «Cosa volete?». Ce ne fossero di tipi così!”
“- Ispettore Steed: La violenza non distingue: prende l'innocente e il colpevole! Chi vi dà il diritto di far rischiare la vita di quella donna?- Maud: Chi vi ha dato il diritto di stare in mezzo a una sommossa mentre picchiano le donne e non fare niente? Siete un ipocrita.- Ispettore Steed: Devo far rispettare la legge.”
“- Ma non puoi risolvere tutti i problemi della vita a cazzotti!- Certo, potevo sparargli...”
“Chi è nell'errore compensa con la violenza ciò che gli manca in verità e forza.”
“- Holly March: Tu sei quello che ha pestato mio padre!- Jackson Healy [amichevole]: Ehi!- Holland March: No, che ha rotto un braccio a tuo padre, c'è una grossa differenza. Ma non ti preoccupare, l'ha fatto solo per soldi.- Holly March: Tu pesti le persone e ti fai pagare?- Holland March: Già, triste, eh?- Holly March: È il tuo lavoro?- Jackson Healy: Sì.- Holly March: Pazzesco! Quindi, ehm, quanto vorresti per pestare la mia amica Janet?- Holland March: Cosa?!”