“Nel centro di Napoli, un tizio stava parlando al telefono mentre era alla guida di un’auto. Un vigile se ne accorse e lo fermò:«Vi devo fare la multa: state parlando al telefono mentre guidate».«Non è vero!»«Che fate, negate? Vuje state parlando al telefono mentre portate ’a machina, v’aggia fa’ ’a multa!»«Ma quando mai! Mò v’ ’o faccio dicere pure da mia moglie!»«E addò sta?»«Mò ve la passo…»”
“Lo scopo [degli assiomi euclidei] è fornire un punto di partenzalogico. Euclide non cerca di dimostrarli; sono le regole del gioco della geometria euclidea. Uno è libero di non accettarle o d'inventarne di nuove se crede; ma allora giocherà un gioco diverso, guidato da regole diverse. Euclide vuole semplicemente rendere esplicite le regole del suo gioco, in modo che i giocatori sappiano dove sono.”
“[Per i formalisti] 2+2=4 non è un enunciato da interpretare come se mettessi due pecore in un recinto con altre due pecore ottenendo quattro pecore. È piuttosto il risultato di un gioco che usa i simboli 2, 4, +, e = e che va giocato seguendo un rigido elenco di regole esplicite.”
“- Ci sono solo due cose che possono salvarci: ordine e re-go-le!- Re-go-le!- Eh, ridiamo, ridiamo, ridevano anche i Maya e...si sono estinti!”
“Non apprendiamo regole ma fatti, solo fatti.”
“Mai un punto fermo, una legge che valga, ogni ora me ne invento una e ogni ora vengo smentita.”