“L’uomo è socialmente cattivo, un cattivo soggetto. E quando trova una tortora, qualcuno che parla troppo piano, qualcuno che piange, gli butta addosso le proprie colpe, e, così, nascono i pazzi. Perché la pazzia, amici miei, non esiste. Esiste soltanto nei riflessi onirici del sonno e in quel terrore che abbiamo tutti, inveterato, di perdere la nostra ragione.”
“La famiglia con le sue esigenze diviene uno dei criteri essenziali della ragione; ed è essa soprattutto che domanda e ottiene l’internamento.”
“Fonte di vive emozioni e d’immagini spaventose suscitate dal terrore dell’aldilà, il cattolicesimo provoca frequentemente la follia; esso fa nascerecredenze deliranti, ingenera allucinazioni, conduce gli uomini alla disperazione e alla malinconia. ”
“La pazzia non è perdita astratta della ragione – né secondo il lato dell’intelligenza, né secondo quello della volontà e della sua imputabilità –, bensì è soltanto disordine interno, soltanto contraddizione entro la ragione stessa, la quale è ancora data; analogamente, la malattia fisica non è perdita astratta, cioè totale, della sanità (una perdita di questo tipo sarebbe la morte), bensì una contraddizione entro la sanità stessa. ”
“Quando l’uomo abbandona il sensibile, la sua anima diviene come demente. In marcia verso Dio, l’uomo è più che mai esposto alla follia, e che cos’è per lui il porto di verità verso il quale la grazia infine lo spinge, se non un abisso di sragione? La saggezza di Dio, quando se ne può scorgere lo splendore, non è una ragione a lungo velata, ma una profondità smisurata. Il segreto conserva in essa tutte le dimensioni del segreto, la contraddizione non cessa di contraddirsi sempre, sotto il segno della contraddizione principale che esige che il centro stesso della saggezza sia la vertigine di ogni follia. Signore, il tuo disegno è un abisso troppo profondo.”
“Ciò che ci spaventa di più è un folle nelle sue conversazioni ragionevoli.”