Non è soltanto nei piccoli eventi della vita quotidiana che cerchiamo un capro espiatorio cui attribuire la responsabilità di ciò che abbiamo dovuto patire o di una situazione frustrante. Ad esempio, una crisi economica causata da una guerra o dal malgoverno può indurre l’opinione pubblica a individuare un capro espiatorio in una minoranza etnica o in qualche altro “responsabile”.
“Non voglio cambiare il mondo, lascio che le canzoni che scrivo esprimano le mie sensazioni e i miei sentimenti. Per me, la felicità è la cosa più importante e se sono felice il mio lavoro lo dimostra. Alla fine tutti gli errori e tutte le scuse sono da imputare solo a me. Mi piacepensare di essere stato solo me stesso e ora voglio soltanto avere la maggior quantità possibile di gioia e serenità, e immagazzinare quanta più vita riesco, per tutto il poco tempo che mi resta da vivere.”
“Se vorrai prendere in mano la tua vita dovrai farlo in prima persona, Alex. Nessuno ti regalerà mai nulla. Se vuoi una cosa… beh, alza il culo e vai a prendertela! Ci siamo capiti?”
“Essereamati porta enormi responsabilità almeno quanto amare in prima persona.”
“Avere il coraggio di dire ai giovani che essi sono tutti sovrani, per cui l’obbedienza non è ormai più una virtù, ma la più subdola delle tentazioni, che non credano di potersene far scudo né davanti agli uomini né a Dio, che bisogna che si sentano ognuno l’unicoresponsabile di tutto.”
“Dovevo insegnare come il cittadino reagisce all’ingiustizia. Come ha libertà di parola e di stampa. Come il cristiano reagisce anche al sacerdote e perfino al vescovo che erra. Come ognuno deve sentirsi responsabile di tutto.”