“Nessuna libertà mai potrà essere raccontata da un militare.”
“Quando capisci come è andata davvero, non puoi più sopportare che non si sappia, che non si scriva a lettere di fuoco, che non si proclami ai quattro venti e in ogni libro di scuola dell’Unione che tutto è scoppiato per caso, che la guerra era perfettamente evitabile, e che l’Europa si è suicidata così, sbadatamente, nel suo momento di massimo fulgore.”
“Nulla è stato casuale, le conseguenze della guerra – a partire dalla pulizia etnica – sono state in realtà lo scopo pianificato della stessa.”
“Di tutte le distruzioni perpetrate a Sarajevo, le più insensate sono state quelle ai danni delle tante biblioteche. Ma di queste, la più folle, la più carica di sinistra forzametafisica fu il bombardamento della biblioteca nazionale, un magnifico edificio moresco del diciannovesimo secolo, andato in fumo in trenta ore con le sue centinaia di migliaia di volumi. Quella notte, il rogo si vide a chilometri di distanza, i sarajevesi non dormirono.”
“Spiegare una guerra con l’odio tribale è come spiegare un incendio doloso col grado di infiammabilità del legno da costruzione, e non col fiammifero gettato da qualcuno.”
“Con simmetrico fair play il comando generale della Nato, prima di ogni incursione, ha avvertito il comando serbo-bosniaco con mezz’ora di anticipo, per consentirgli lo sgombero degli uomini dagli obiettivi prestabiliti. Anche qui, come in altri casi, non è stata una guerra ma una farsa, una rappresentazione illusionistica dello scontro, recitata più per l’opinione pubblica mondiale che per i protagonisti dello scontro.”