“Se siete indecisi se adagiarla sul suo letto d'infanzia o in chiesa, e temete di pregare accanto a una salma che non è statua né effige, collocatela nel frattempo nella scuola in cui ha studiato da bambina perché quello è il luogo in cui tutti attendono la propria madre.”
“I vivi sono i morti in vacanza.”
“Tutte le nostre conoscenze ci aiutano solo a morire di una morte un po' più dolorosa di quella degli animali che nulla sanno.”
“Desiderio di rievocarlo: perché? Forse perché mi manco. È come se soffrissi per la mia morte. Infatti, ai suoi occhi, il morto sono io. Io l’ho perso, nella stessa maniera in cui lui ha perso me. È come se avessi perso, per un lutto riflesso, una parte di me. E dunque mi compiango, molto piú di quanto non compianga lui. Mi guardo attraverso i suoi occhi: ci siamo morti entrambi, reciprocamente. Con la sua morte, è stata la nostra coppia a scomparire. Ormai siamo spaiati, definitivamente. Perciò, parlando di lui, passo dalla sua parte, gli giro dietro, gli vedo le carte, mi vedo al di là del tavolo da gioco, e scopro che per il suo sguardo io non esisto piú. Morendo, lui ha perso suo figlio. Un nodo talmente complesso da non capire piú a quale dei due capi ora mi trovi.”
“Fa’ che la morte mia, Signor la sia comò ’l scôre de un fiume in t’el mar grando.”
“La morte si addice ai musei. A tutti, non solo a un Museo della Guerra. Ogni esposizione – quadri, sculture, oggetti macchinari – è una naturamorta e la gente che si affolla nelle sale, riempiendole e svuotandole come ombre, si esercita al futuro soggiorno definitivo nel grande Museo dell'umanità, del mondo, in cui ognuno è una naturamorta. Facce come frutta staccata dall'albero e poggiata recline su un piatto.”