“L'ozio è un'appendice della nobiltà.”
“Non startene solo, non startene in ozio.”
“Se starete lungi dall'ozio, e da Venere, starete lontano anche dal letto.”
“L'invenzione, secondo me, deriva direttamente da un certo ozio, forse addirittura da una certa pigrizia.”
“È un peccato il non fare niente col pretesto che non possiamo fare tutto.”
“Nulla è cosí insopportabile all’uomo quanto essere in un pieno riposo, senza passioni, senza affari, senza distrazione, senza applicazioni. Egli sente allora il suo nulla, il suo abbandono, la sua insufficienza, la sua dipendenza, la sua impotenza, il suo vuoto. Immediatamente sorgerà dal fondo della sua anima la noia, l’umor nero, la tristezza, l’afflizione, il dispetto, la disperazione.”
“Il miglior modo per evitare di compiere una cattiva azione è di agire in bene, dato che non esiste difficoltà maggiore al mondo del provare ad oziare.”
“Ogni tanto occorre riposarsi dal non far nulla.”
“L'ozio è un invito al disordine, e fa spazio alla licenziosità. Le persone che non hanno niente da fare sono rapidamente stanche della loro stessa compagnia.”
“L'uomo, per tua regola, nasca ricco o povero, è obbligato in questo mondo a far qualcosa, a occuparsi, a lavorare. Guai a lasciarsi prendere dall'ozio! L'ozio è una bruttissima malattia, e bisogna guarirla subito, fin da ragazzi: se no, quando siamo grandi, non si guarisce più.”
“Non ricordo di essermi stancato di lavorare, mentre l'ozio mi esaurisce completamente.”
“Con riso grezzo da mangiare, con acqua da bere, e il mio braccio piegato come cuscino - non devo trovare gioia in questo? Le ricchezze e gli onori acquisiti attraverso le ingiustizie sono per me come nuvole vaganti.”
“Un ozioso è un orologio senza le due lancette, inutile se cammina e se è fermo.”
“La morte sopravverrà a metterci in riposo, a toglierci dalle mani il compito a cui attendevamo; ma essa non può fare altro che così interromperci, come noi non possiamo fare altro che lasciarci interrompere, perché in oziostupido essa non ci può trovare.”
“L'ozio avvilisce e il lavoro nobilita: perché l'ozio conduce uomini e nazioni alla servitù; mentre il lavoro li rende forti ed indipendenti.”