“Questa non è la fine, non è nemmeno l'inizio della fine, ma è forse la fine dell'inizio!”
“Parlare un po' di più con gli occhisi disse senza paura che si acceleri il cuore senza parole difficili pensarlo giusto e solo amore.”
“Stai cercando, caro Joe, Cose che non esistono. Intendo gli inizi La fine e l'inizio. Fine e inizio: non esistono Cose del genere, Esiste solo ciò che è in mezzo.”
“Una sola domanda mi ronza nella mente: «Perché in tutte le cose c'è un inizio e una fine? E soprattutto perché la fine ha sempre una strana somiglianza con l'inizio?».”
“Qualunque cosa sogni d’intraprendere, cominciala. L’audacia ha del genio, del potere, della magia. ”
“Ti basta cominciare e la mente inizierà a scaldarsi; continua, e il compito verrà terminato!”
“La sua vecchiavita è finita. Ne inizia una nuova!”
“Si comincia!”
“Sarà per la bellezzadegli inizi – quella promessache sempre si nascondequando s’avvia un nuovoqualche cosa.Sarà il bellodi cominciare.”
“Il verbo adatto alla gioia: cominciare.”
“Se avessi avuto difficoltà ad inizio carriera come è successo a molti attori probabilmente non ne sarei mai uscito, ma per fortuna il successo iniziale mi ha permesso di fare l'attore per tutta la vita.”
“Un inizio difficile porta ad una buona conclusione.”
“L'imminente distruzione di ciò che conosciamo e amiamo ha inizio.”
“La magia non sta nell'inizio di qualcosa di nuovo, ma nel fatto che stai cominciando.”
“Eccoci al momento più importante. È quello che decide le sorti future del paese, dello scià e della rivoluzione: arriva quando il poliziotto di servizio si avvicina alla folla e, alzando la voce, intima a un uomo in prima fila di tornarsene a casa. Il poliziotto e l’uomo tra la folla sono due persone qualunque, eppure il loro incontro assume un’importanza storica. Entrambi adulti, hanno ciascuno la propria esperienza. L’esperienza del poliziotto gli dice: se grido e sollevo il manganello, l’uomo che mi sta davanti dapprima resta paralizzato dalla paura, poi se la dà a gambe. L’esperienza dell’uomo della folla gli dice: alla vista di un poliziotto che mi viene incontro, mi metto a tremare dalla paura e scappo a gambe levate. Date le due esperienze, gli accadimenti recitano sempre lo stesso copione: il poliziotto grida, l’uomo fugge, gli altri lo imitano e in men che non si dica la piazza diviene deserta. Questa volta, però, le cose vanno diversamente. Il poliziotto grida, ma l’uomo non scappa, anzi rimane immobile fissando il poliziotto. Il suo è uno sguardo diffidente, ancora leggermente venato di paura, ma già duro e implacabile. Sì, l’uomo della folla fissa sfrontatamente l’autorità in uniforme, e non si muove. Poi si guarda attorno e incrocia gli sguardi degli altri. Sono come il suo: vigili, ancora un po’ timorosi, ma già duri e implacabili. Nessuno scappa. Per un po’ il poliziotto continua a gridare, poi smette. Cala un silenzio di tomba. Chissà se il poliziotto e l’uomo della folla si rendono conto di quel che è successo, cioè che l’uomo della folla ha smesso di aver paura e che la rivoluzione è cominciata. Eppure proprio così cominciano le rivoluzioni.”