La persecuzione di "chi la pensa diversamente" è soprattutto monopolio del clero.
“Il clero sa ch'io so che loro sanno di non sapere.”
“Mio caro ragazzo, tu devi credere in Dio nonostante quello che ti dice il clero.”
“I papisti non devono godere del beneficio della tolleranza, perché, dove hanno il potere, si ritengono obbligati a negare la tolleranza agli altri.”
“Non bisogna mai giudicare Dio in base ai balbettii dei suoi servi.”
“Fra gli uomini colti, i membri del clero mostrano il minor sviluppo di etica professionale. Ogni pastore è libero di rubareclienti alle divinità di sette rivali, e denunciare le divinità stesse come frodi teologiche.”
“Oggi occorre sapere che un teologo, un prete, un papa, non appena aprono bocca a pronunciare una frase, non solo sbagliano ma mentono... Le nozioni di aldilà, quella stessa di anima, sono arnesi di tortura usando i quali il prete diventò padrone e padrone rimase.”
“Il silenzio di Dio permette la chiacchiera dei suoi ministri che usano e abusano dell'epiteto: chiunque non crede al loro Dio, dunque a loro, diventa immediatamente un ateo.”
“Allo scopo di sorvegliare le casse dei vari ordini il Vaticano ha chiesto loro di trasferire a Roma la sede generalizia. Ha altresì istituito una commissione di cardinali per la vigilanza dei santuari più redditizi d'Italia, la Madonna di Pompei, la Madonna di Loreto (rimpiangiamo santa Filomena) il che non ha impedito al cappellano dei beni francesi di Loreto di tagliare la corda con la cassaforte e una ragazza di Loreto.”
“Tutto quello che è necessario è che i vescovi rinuncino al lusso, che è offesa all'umiltàcristiana; che lascino le loro carrozze, che lascino i loro cavalli; se necessario, che vendano un quarto delle proprietà della Chiesa e diano ai poveri.”
“Sono contrario ai privilegi del clero: chiedo l'abolizione del celibato.”
“Un clero celibe è un’idea particolarmente buona, perché tende a sopprimere ogni inclinazione ereditaria verso il fanatismo.”
“Essere Pastori significa assumere fino in fondo la responsabilità di camminare innanzi al gregge, e senza tentennamenti nella guida, per rendere riconoscibile la nostra voce sia da quanti hanno abbracciato la fede, sia da coloro che ancora «non sono di questo ovile»: siamo chiamati a far nostro il sogno di Dio, la cui casa non conosce esclusione di persone o di popoli.”
Pensiamo al danno che arrecano al Popolo di Dio gli uomini e le donne di Chiesa che sono carrieristi, arrampicatori, che "usano" il popolo, la Chiesa, i fratelli e le sorelle – quelli che dovrebbero servire -, come trampolino per i propri interessi e le ambizioni personali.
“La presenza dei religiosi è segno di gioia. Quella gioia che scaturisce dall’esperienza intima di Dio che riempie il nostro cuore e ci rende davvero felici, così che non abbiamo bisogno di cercare altrove la nostra gioia.”