“La riflessione rende gli uominicodardi.”
“Pensate a un uomo estremamente riflessivo, torturato dalla coscienza della propria ignoranza. Gli manca il coraggio dell’idiota, eppure ha il raro fegato di dire «non lo so». Non gli importa di sembrare uno stupido o, peggio, un ignorante. Esita, non si pronuncia in modo esplicito e si tormenta sulle conseguenze nel caso avesse torto. Continua ad analizzare e a rianalizzare i propri sentimenti finché arriva all’esaurimento fisico e nervoso. Questo non significa necessariamente che l’uomo manchi di fiducia in se stesso, ma solo che diffida della propria conoscenza.”
“Coloro che hanno seguito l’idiotadogmatico, piuttosto che il saggio riflessivo, ci hanno passato alcuni dei loro geni.”
“Chi riflette più sulla morte? Quella per noi occidentali è diventata un tabù. Viviamo in società fatte di ottimismo pubblicitario in cui la morte non ha posto. È stata rimossa, tolta di mezzo. Ogni indovino che vedevo, invece, me la rimetteva davanti.”
“All'avvicinarsi di un pericolo, sempre due voci con uguale forza parlano nell'intimo dell'uomo: una voce gli dice sempre assennatamente di riflettere sulla natura del pericolo e sui mezzi per evitarlo; l'altra, ancora più assennata, gli dice che pensare a un pericolo è troppo penoso e tormentoso quando prevedere tutto, e sottrarsi all'andamento generale delle cose, non è in potere dell'uomo e perciò è meglio distogliersi dalle cose penose finché non sono sopraggiunte, e pensare piuttosto a quelle piacevoli. In solitudine l'uomo è piuttosto sensibile alla prima voce, in compagnia, al contrario, alla seconda.”
“Mi sono detto tra me e me (che tra l'altro dista pochissimi centimetri)...”