“Credo in un Dio che prende così sul serio l’alleanza col mondo da essere coinvolto nel processo vitale mediante cui il mondo si fa, un Dio che si pone al servizio del mondo per farne scaturire mediante un ininterrotto processo il «regno di Dio». Credo in un Dio che, proprio come Gesù quella sera depose le sue vesti e prese a lavare i piedi ai discepoli, al momento della creazione depose la sua assolutezza e istituì quale assoluto non più se stesso, ma se stesso in comunione con il mondo, cioè il regno di Dio. Il regno è «Dio + mondo» ed è questo, cristianamente parlando, il vero assoluto, cioè la relazionalità totale dell’amore. In seguito all’incarnazione, Dio diviene un pezzo di mondo, e quindi l’assoluto non è più Dio in sé, ma Dio insieme al mondo. Credo altresì in un Dio che legandosi al mondo rimane al contempo sempre al di là del mondo, e che, con questo suo essere al di là, opera come una specie di attrattore cosmico verso cui il mondo si orienta e orientandosi produce evoluzione, e verso cui la menteumana si orienta e orientandosi produce bene e giustizia, andando a sanare laddove è possibile le ingiustizie che scaturiscono dal processo naturale. Credere in Dio significa per me in questa prospettiva attribuire la parola definitiva dell’essere al senso di giustizia e di bene che trova la più alta realizzazione in quella speciale consacrazione dell’energia libera che chiamiamo amore.”
“Dio è ciò che non comincia e non finisce.”
“Non ci si può convincere che Dio, il quale è un essere molto saggio, abbia posto un'anima, e soprattutto un'anima buona, in un corpo tanto nero.”
“C'è un detto molto bello secondo il quale, se i triangoli inventassero un dio, lo farebbero con tre lati.”
“Il bambino risuscita sempre e torna, franco e sorridente, a vivere in mezzo agli uomini. Come ha detto Emerson, il bambino è l’eterno Messia, che sempre ritorna fra gli uomini decaduti, per condurli nel regno dei Cieli.”
“Pare che il PadreEterno, per compensare l'uomo delle enormi carenze fisiche nei confronti degli animali, lo abbia dotato della ragione, omettendo però di fornirlo della combinazione per servirsene.”