“Ecco da cosa sto scappando. Ormai sono contagiato, lo so bene, ma non voglio ripetere il suo errore, e soprattutto non voglio trasmetterlo ai miei figli. Anche perché capisco che quell’ira era soltanto una forma di sofferenza, una cancrena che finí per mangiargli il cuore. Ne venne fuori un vecchio acerbo, esacerbato, vulnerabile, uscito da un secolo che pure aveva inventato la psicanalisi e gli psicofarmaci. Lui se ne tenne lontano, per scetticismo, diffidenza, paura.”
“Si può imparare a gestire la malattia cronica di un parente bisognoso, ma fuggirne è quasi impossibile. ”
“Esistono cose contro natura. Cercare di fuggire dalla propria età, dalla propria condizione sociale porta alla tragedia. Pensateci ogni volta che avrete la tentazione di scappare nei mari del Sud.”
“Io ero un ragazzo di provincia che era andato via da una cittadina proletaria come Livorno. All’epoca era una città operaia, adesso sono tutti pensionati o disoccupati o cassintregrati. All’epoca, però, era ancora una città operaia, e io scappavo dal mio destino di lavoratore subalterno, inseguendo questo sogno un po’ stupido, per certi versi anche assurdo, pretenzioso, di fare il cinema.”
“Non sono sparito. Non sono venuto all’appuntamento e mi sono scusato, ma non sono sparito.”
“Sparire significa che l’altro non può trovarti.”