“Nell'attesa ho avuto lo spazio per costruire enormi impalcature di significato, e dieci minuti dopo farle crollare, per mia stessa mano. Poi riprendere da un punto qualunque, correggere il tiro di qualche centimetro per rendere la costruzione immaginata più solida. Vederla crollare di nuovo. Ho speso svariati fine settimana della mia vita in questa opera, e pur riconoscendola, non ho mai saputo distrarmi. Ho sentito la tragedia dell'attesa arrivare da lontano, da una telefonata, da un viaggio, da una mail, da una notte di sesso, da un ospedale. Ho scelto dal mio arsenale di dischi la musica che incalzasse l'angoscia, quella per stemperarla, poi più che piangere: per sfinimento mi addormentavo. Nell'attesa ho sempre fatto sogni chiari, di epoche che non ho dovuto conoscere né attraversare, il sogno è stato il tempo speso meglio, e una volta sveglia il dolore era decuplicato.”
“Gli uomini dovrebbero essere giudicati non dal colore della loro pelle, dagli dèi che venerano, dall'annata del vino che bevono, o dal modo in cui combattono, o amano, o peccano, ma dalla qualità dei pensieri che fanno.”
“Un uomo non è pigro se è assorto nei propri pensieri; esiste un lavoro visibile ed uno invisibile.”
“Un uomo si giudicherebbe con ben maggior sicurezza da quel che sogna che da quel che pensa.”
“Certi pensieri sono delle preghiere. Ci sono momenti in cui, qualunque sia l'atteggiamento del corpo, l'anima è in ginocchio.”
“Prima o poi, i pensieri sbagliati conducono al male.”