“Il ballo è una forma d’arte unica per il fatto che non lascia tracce; si balla solo per il piacere di farlo; non è possibile firmarlo e venderlo. Coleridge diceva che le tre più antiche forme d’arte furono l’architettura, la cucina e l’abbigliamento. Ma io ritengo più probabile che la più antica forma d’arte sia stata la danza. In fin dei conti, si può ballarenudi vivendo in una caverna, e quando i rami degli alberi sono carichi di frutti non c’è nemmeno un gran bisogno dell’arte culinaria.”
“Faccio parte di quella generazione di ballerini classici che posso definire un po' ottusi: ho vissuto diversi anni all’estero, ho avuto la fortuna di lavorare in Inghilterra e di girare un po' tutto il mondo con il London Festival Ballett; noi che facevamo danza classica pura quasi snobbavamo i musical, non si andava neppure a vederli. Oggi non è più così, ma allora c'erano questi pregiudizi.”
“Ho portato in scena la leggenda di Rodolfo Valentino. Carisma, sex appeal, tenacia. Inamovibile nel conquistare glorie e successi cinematografici. Da anni inseguivo il grande Rodolfo. Si tratta di un vero e proprio spettacolo musicale in cui ho cantato, danzato e recitato nei panni di uno dei miti del cinema muto.”
“Quando posso insegno sempre perché la danza è la mia passione e quando riesco cerco sempre di dedicarmi a questo.”
La danza è tutta la mia vita. Esiste in me una predestinazione, uno spirito che non tutti hanno. Devo portare fino in fondo questo destino: intrapresa questa via non si può più tornare indietro. È la mia condanna, forse, ma anche la mia felicità. Se mi chiedessero quando smetterò di danzare, risponderei "quando finirò di vivere".
“Il primo maestro mi giudicava un inetto, negato alla danza.”