“Chi ama l'India lo sa: non si sa esattamente perché la si ama. È sporca, è povera, è infetta; a volte è ladra e bugiarda, spesso maleodorante, corrotta, impietosa e indifferente. Eppure, una volta incontrata non se ne può fare a meno.”
Giungete le mani e dite "Namasté". Significa: "Io onoro in te il luogo dove risiede l'intero universo. Se tu sei in quel luogo in te, e io sono in quel luogo in me, siamo una sola cosa".
“Che uomo George Burns. Da qualche parte aveva letto che in India servono solo dieci dollari all'anno per mantenere un figlio, così ci ha mandato i suoi bambini. ”
“In Cina un manager ha messo a punto dei sistemi straordinari grazie ai quali lo scarto di un’azienda diventa la materia prima di un’altra e lo scarto di quest’ultima la materia prima di un’altra ancora. In India ha consorziato quasi tutti i macelli, così la carne di scarto prodotta va ad altre aziende che ne fanno vermi per la piscicoltura. E non è finita qui, perché con il fondo delle vasche per la piscicoltura un’azienda riesce a ottenere il terriccio per coltivare i funghi. Non rimane nulla da buttare, tutto è recuperato e trasformato. Quando tre miliardi di persone, tra cinesi e indiani, vorranno avere il nostro stesso tenore di vita, come faremo? Avremo un miliardo e mezzo di macchine in giro? Non è possibile.”
“Potrai imparare a dire No, una parola tanto difficile per le donne indiane.”
“«Dio e amore». È questo il messaggio conclusivo dell'India?”