“Ma cosa fa di solito la gente in cinque anni? Quanti di noi combattono una nobilebattaglia? Sopravviviamo. Ci barcameniamo. Invecchiamo. E' deprimente, cazzo, ma è il nostro destino.”
“Non smetto di stupirmi per come quest’arida vita abbia improvvisamente deciso di mostrarmi il suo seno prosperoso.”
“Non c’è niente di peggio dell’essere figliastri del proprio tempo. Non c’è sorte peggiore di chi vive in un tempo non suo.”
“Il destino aveva deciso che da contadino si facesse soldato, che dalle trincee passasse a difendere lo Stato maggiore, che dall’amministrazione passasse all’intendenza, dal lavoro all’apparato centrale della Sicurezza del Reich alla direzione dei lager, fino a diventarecapo di un Sonderkommando in un campo di sterminio. Se si fosse trovato a rispondere di fronte al tribunale celeste, a propria discolpa avrebbe giustamente raccontato al giudice di come fosse stata la sorte a eleggerlo carnefice e responsabile dell’assassinio di cinquecentonovantamila persone. Perché che cosa poteva, lui, contro la volontà di forze possenti come una guerra mondiale, un poderoso movimentonazionalista, un partito implacabile e uno Stato coercitivo? Chi avrebbe potuto fare di testa propria?”
“Notti in difesa giocate di spondalì ad aspettare la tua giusta onda.”
“E se la vita fu bene, perché mai ci vien tolta? E se la vita fu male, perché mai ci è stata concessa?”