“La verginità ha questa attrattivaerotica solo in quanto va unita alla giovinezza; altrimenti torna ad essere un inquietantemistero.”
“L'uomo, nella sua giovinezza, crede di essere così vicino alla meta! Tra tutte le illusioni create dalla natura per venire in soccorso alla nostra fragilità, questa è certo la più bella.”
“Ti dirò come rimanere giovane: vai in giro con persone più vecchie di te.”
“Durante la prima parte della propria vita, ci si rende conto solo dopo della felicità che è stata perduta.”
“Negli occhi del giovane, arde la fiamma; negli occhi del vecchio, brilla la luce.”
“La povertà nei giovani, quando riesce, ha questa magnifica prerogativa, che volge tutta la volontà verso uno sforzo e tutta l'anima verso una aspirazione; la povertà mette subito a nudo la vita materiale e la rende ripugnante, dando perciò inesprimibili slanci verso la vitaideale. Il giovanotto ricco ha mille distrazioni brillanti e volgari, le corse, la caccia, i cani, il tabacco, il gioco, la buona tavola e il resto: occupazioni delle basse sfere dell'anima, a spese delle sfere alte e delicate. Il giovanotto povero s'arrabatta per guadagnarsi il pane; mangia, e quando ha mangiato gli resta solo la meditazione. Va agli spettacoli gratuiti che Dio concede; guarda il cielo, lo spazio, gli astri, i fiori, i fanciulli, l'umanità nella quale soffre e la creazione nella quale si estasia e guarda tanto la umanità, da veder l'anima, così come guarda tanto la creazione, da veder Dio. Sogna e si sente grande; sogna ancora e si sente tenero. Dall'egoismo dell'uomo che soffre passa alla compassione dell'uomo che medita, e un mirabile sentimento sboccia in lui, l'oblio di se stesso e la pietà per tutti; e pensando ai godimenti innumerevoli che la natura offre, regala e prodiga alle anime aperte e nega alle anime chiuse, finisce per compiangere, egli, milionario dell'intelligenza, i milionari del denaro. Ogni odio se ne va dal suo cuore, a mano a mano che ogni luce entra nel suo spirito. Del resto, è proprio infelice? No. La miseria d'un giovane non è mai miserabile. Per povero che sia, il primo giovanotto venuto, colla sua salute, la forza, il passo svelto, gli occhi scintillanti, il sangue che gli circola con impeto, i capelli neri, le gote colorite, le labbra rosee, i denti bianchi e l'alito puro farà sempre invidia ad un vecchioimperatore. Eppoi, ogni mattina egli si rimette a guadagnarsi il pane; e mentre le mani guadagnano il pane, la spina dorsale acquista fierezza e il cervello le idee. ”