“Non devono essere gli inevitabili alti e bassi a definire i nostri progressi. Non ci si può costringere alla consapevolezza: è più facile arrivarci con gentilezza e accettazione. Quando pensieri e sensazioni ci portano via durante la sessione meditativa, ne prendiamo atto senza giudicarli e li lasciamo andare. Ma non per questo perdiamo il sensocritico o diventiamo compiacenti. Piuttosto, recuperiamo l’energia che prima utilizzavamo per biasimarci e la impieghiamo per farescelte ragionate su come rapportarci a quel che si è presentato alla mente.”