“I libri sulle rivoluzioni iniziano di solito con un capitolo dedicato alla corruzione del potere in declino, alla miseria e alle sofferenze del popolo. Dovrebbero invece cominciare con un capitolo di analisi psicologica dove si spieghi il processo per cui un uomooppresso e in preda al terrore vince improvvisamente i propri timori e smette di avere paura. È un processo insolito, che talvolta si compie in un attimo come per una specie di choc liberatorio: l’uomo si sbarazza della paura e si sente libero. Senza questo processo, non ci sarebbe alcuna rivoluzione.”
“Ci sono paure che non possiamo confessare nemmeno a noi stessi. Anche se sul palco sembro sicuro, prima di uscire c'è sempre il terrore che possa venire una schifezza. Questo per fortuna poi non accade, perché ci sono cose che mi danno coraggio: i ragazzi della band, per esempio. E poi il pubblico, la variabile più difficile da prevedere.”
“La mafia quando diventa un fatto di infrastrutture, cessa di allarmare e di indignare.”
“Mi spaventa l'idea di annoiare qualcuno o, peggio, che qualcuno annoi me.”
“Quando il telefono squillava nel cuore della notte, Garp si spaventava sempre. Era un grido d’allarme, per lui. A chi sarà successa una disgrazia, dei miei cari? si chiedeva. Chi sarà stato investito da un camion? chi sarà annegato nella birra o sarà stato tamponato da un elefante nella tremenda oscurità?”
“La paura di sembrare codardi è il motivo peggiore per fare qualcosa.”