“Il sultano di Persia aveva condannato due uomini a morte. Uno di loro, sapendo quanto il sultano amasse il suo stallone, si offrì di insegnare al cavallo a volare in cambio della sua vita, assicurando di riuscire a farlo in un anno. Il sultano, immaginandosi già come cavaliere dell’unicocavallo volante al mondo, accettò. L’altro prigioniero guardò il suo compagno di sventura senza capacitarsi. ‘Tu sai bene che i cavalli non volano. Come hai potuto avere un’idea tanto balorda? Stai soltanto cercando di rimandare l’inevitabile.’ ‘E invece no - ribatté il primo prigioniero - in realtà, in questo modo mi sono dato quattro possibilità di scamparla. Primo, il sultano può morire prima dello scadere dell’anno. Secondo, potrei morire io. Terzo, potrebbe morire il cavallo. E quarto... potrei davvero insegnare al cavallo a volare!’.”

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Ralph Siu
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Nato 1917
Morto 29 dicembre 1998

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“C'era una volta un maestro di lotta che conosceva 360 finte e mosse. Il maestro aveva particolarmente preso a benvolere uno dei suoi allievi al quale, nel corso del tempo, ne insegnò 359. Tuttavia, nonostante le insistenze del discepolo, rifiutò sempre di insegnargli la trecentosessantesima mossa. I mesi e gli anni passarono e il giovane divenne tanto bravo nell'arte della lotta da superare chiunque osasse sfidarlo. Un giorno si vantò pubblicamente di essere così bravo da poter battere, se non fosse stato per il rispetto dell'età e per la gratitudine che provava per quello che gli aveva insegnato, persino il suo maestro. Il Sultano, venuto a conoscenza della cosa, si indignò tanto che ordinò fosse organizzato un incontro al cospetto dell'intera corte. Al suono del gong il giovane, urlando, si buttò con foga contro il maestro... per trovarsi di fronte alla trecentosessantesima mossa, quella che non conosceva. Fu scagliato a terra dal vecchiomaestro e tutti applaudirono fragorosamente. Quando il Sultano chiese al maestro come era riuscito a battere un avversario così forte, il maestro confessò che aveva tenuto per sé una tecnica segreta, giusto per i casi di emergenza, facendo tesoro di quanto gli aveva detto, anni addietro, il suo maestro di tiro con l'arco, che aveva la brutta abitudine di insegnare tutto quello che sapeva: 'Non c'è nessuno di quelli a cui ho insegnato a tirare con l'arco - si lamentava il poverodiavolo - che non abbia, prima o poi, tentato di usarmi come bersaglio'.”

~ Cit. Ralph Siu



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