Un giovane molto timido scrisse un giorno ad abba Sisoès: “Reverendoabate, con questa mia ti chiedo di poter entrare nel tuo monastero. Quanto ne sarei felice! Se la tua risposta è sì, scrivimi, ti prego. Se è no, non aprire neppure questa lettera”.
“Ho l'impressione che la gente sia frustrata per il fatto che non sono un tipo impegnato. La verità è che sono timido.”
“La timidezza non crea nulla.”
“L'arroganza è nutrita dal successo, la timidezza dal fallimento, l'equilibrio dalla buona sorte.”
“La timidezza è una condizione strana dell'anima, una categoria, una dimensione che si apre alla solitudine. È anche una sofferenza inseparabile, come se si avessero due epidermidi, e la seconda pelle interiore s'irritasse e contraesse di fronte alla vita. Fra le compagini umane, questa qualità o questo difetto fa parte di un insieme che costituisce nel tempo l'immortalità dell'essere.”
“Parlare molto di sé può anche essere un sistema per nascondersi.”