La mente del cacciatore-raccoglitore si adattava a ritmi, migrazioni e abitudini delle sue prede, altrimenti non le avrebbe incontrate; quella dell’agricoltore al ciclo dei vegetali che coltivava; quella dell’uomo al tempo dell’industria, al “carattere” delle macchine: la velocità e la quantità; la mente, al tempo dell’informatica, deve adeguarsi a un mondo senza tempo né spazi da percorrere, piatto, e a una logica binaria (sì/no, acceso/spento, pieno/vuoto), quella degli strumenti che usiamo (non si direbbe, ma questo apre campi sterminati all’ideazione).
“Si è accettato il valore di questi valori come dato, come qualcosa di effettivo, al di là di ogni discussione.”
“Alla fine, tutte le cose devono essere come sono sempre state: le altezze stellari ai cuori elevati, gli abissi ai profondi, ed infine tutte le cose rare per gli esseri rari.”
“Volontariamente in disparte, calmo, affabile verso gli oggetti e il caso, grato ai minimi raggi di sole della salute, pronto ad accettare il dolore come una regola, come una condizione, come qualcosa di voluto, e a interrogarlo e sfruttarlo ai nostri fini con astutacostrizione.”
“Quando adottiamo ciecamente una religione, un sistema politico, un dogma letterario, diventiamo automi. Smettiamo di crescere.”
“La vita è più facile di quanto tu possa immaginare; tutto ciò che serve è accettare l'inaccettabile, fare senza l'indispensabile, e sopportare l'intollerabile.”