“Dobbiamo essere degli accumulatori dell'Amore di Dio attraverso una vita intensa di unione con lui, attraverso la preghiera, attraverso i sacramenti, attraverso la vita nella Chiesa.”
La fedecristiana si trova nella condizione di ogni fede: assume come vero – ritiene per vero – qualcosa che non mostra di essere vero e che proprio per questo l’apostolo chiama “invisibile”. La verità è lo stare in luce, visibile. (Questa è anche la condizione del paradiso cristiano.) La fede ritiene come vero, visibile, ciò che è invisibile e non si mostra come vero. Ogni fede è pertanto una contraddizione, una situazione instabile da cui si deve uscire. In qualche modo se ne rende conto la stessa fedecristiana quando afferma che, in paradiso, essa non potrà più esistere.
“Il punto di vistasecondo cui il credente sarebbe più felice dell'ateo è assurdo. Tanto quanto la diffusa convinzione che l'ubriaco è più felice del sobrio.”
“Siamo giunti, ormai, a non negare più dio, tanto ne siamo lontani, ma soltanto la pretesa di chi vorrebbe affermarne l'esistenza.”
“Quanti credenti andrebbero piuttosto chiamati 'creduloni'...”
“Il credente è un pover'uomo cui necessita di mendicare al cielo ciò che non possiede minimamente in sé.”