“Alle prime elezioni dopo la caduta del fascismo, il 2 giugno 1946, questo popolo che da venticinque anni non aveva goduto le libertà civili e politiche, la prima volta che andò a votare dopo un periodo di orrori: il caos, la guerra civile, le lotte, le guerre, gli incendi.”
“Poveroturista, poliglotta involontario. Viaggia portando con sé traveller’s cheques (per non farsi soffiare il cash), che rappresentano il budget dell’intera vacanza. Nel portafoglio tiene i vouchers per lunch e dinner (se qualcuno li chiamasse «buoni», gli sembrerebbe di tornare alla mensa aziendale). Durante lo stop-over, stravolto dal jet-lag, si trascina per la hall dell’albergo in cerca della reception (se gli dicessero «Vada pure al ricevimento» risponderebbe: «Grazie, non sono stato invitato»). Finalmente, la receptionist gli domanda se parla inglese. Lui, smarrito, fa segno di no con la testa. Sbaglia. Alla domanda «Do you speak English?» dovrebbe rispondere: «Certo. Ma mi piacerebbe sapere cosa dico».”
“Anni di viaggi e di mestiere mi hanno portato a incontrareitaliani in tutti gli angoli del mondo: credo di sapere cosa ci ha danneggiati e cosa ci ha aiutati. Ci hanno danneggiato l’intelligenza (asfissiante), l’inaffidabilità, l’individualismo, l’ideologia e l’inciucio. Ci hanno aiutato la gentilezza, la generosità, la grinta, il gusto e il genio. Soprattutto il genio di trasformare una crisi in una festa – ed è quello che potremmo fare anche stavolta, se saremo determinati e fortunati.”
“Gli americani sono rivoluzionari che si spacciano per conservatori, noi siamo conservatori che si fingono rivoluzionari.”
“L’estate è emotiva, relativa, esagerata. In una parola: italiana.”
“Date a un italiano un titolo, un grado e una divisa e lo farete felice.”