“Sono cattolico dalla nascita, ma ora non sono più praticante. Non sono più un credente.”
“Oggi è la maggioranza dei credenti a non ritrovarsi più con i dettami della fede e della morale ufficiale, e la perplessità, che ai tempi di Maimonide interessava una ristretta cerchia di dotti, oggi invade la coscienza dei più.”
“Il vero uomo è l’uomo giusto e buono, e non c’è niente di più importante e di più bello dell’essere giusti e buoni, del coltivare dentro di sé una relazione con la realtà all’insegna di un radicale inter-esse, della relazione armoniosa. Credere in Dio significa estendere questa filosofia di vita alla storia e alla natura, significa assegnare a questa prospettiva un respiro storico e cosmico, significa ritenere questo sentimento relazionale di inter-esse con ogni fenomeno vivente la dimensione più bella e definitiva della vita.”
“Nell’intero Occidente, i più non rinunciano a credere in Dio e nei valori della vita spirituale.”
“Il vero uomo di fede è uno che si fida della vita e quindi le sorride, da qui il permanente sorriso che contrassegna gli spirituali, il cosiddetto «mezzo sorriso».”
“Io sono un credente a modo mio: non riesco a pensare che tutto nasce e finisce, altrimenti la vita non avrebbe ragion d'essere; non scomodo divinità, credo prima di tutto nell'uomo.”