“La memoria è un lavoro da contadini, non da scrittori. La si coltiva come si coltiva la terra. La si rivolta, la si concima.”
“I monaci del deserto raggiungevano età ragguardevoli. Quando abba Eleuterio compì cent’anni, ebbe dei cedimenti di memoria. Un giorno, perdutosi nei vicoli di Damasco, avvicinò un viandante:- Scusa, amico, mi sai dire dove si trova abba Eleuterio?- Ma non sei tu abba Eleuterio?- Appunto. Vorrei sapere dove mi trovo.”
“Un anziano a un altro anziano:- Il nostro buon priore mi ha dato dei granuli per ritrovare la memoria.- E funzionano?- Non lo so. Sinora ho dimenticato di prenderli.”
“Un padre, a causa di eccessive veglie e digiuni, si accorse che la sua memoria era diventata troppo debole. Si recò allora da un anziano per chiedere consiglio:- Abba – dli disse – la mia memoria si è fatta troppo debole e…- Continua, fratello. Dunque, la tua memoria si è fatta troppo debole e…- Ho dunque io detto che la mia memoria si è fatta troppo debole?”
“Un anziano, che faceva la sua omelia leggendola su alcuni rotoli di papiro, fu interrotto da un giovanemonaco che disse:- Abba, com’è possibile che ricordiamo le cose che dici se tu per ricordarle hai bisogno di leggerle?”
“Un giovanemonaco lavava la sua insalata quando fu avvicinato da un fratello che, volendo metterlo alla prova, gli chiese:- Mi sapresti dire che cosa ha detto l’anziano nell’omelia di questa mattina?- Non me lo ricordo più – confessò il giovane.- Perché allora ascolti l’omelia se non la ricordi?- Vedi, fratello: l’acqua lava la mia insalata e tuttavia non resta nel paniere; eppure la mia insalata è completamente lavata.”