“Alla fine è meglio essere preparati per qualcosa che non succederà mai piuttosto che lasciarsi sfuggire un’opportunità perché non si era pronti.”
In quell’unico, leggero movimento, vedo la fine delle mie speranze, l’inizio della distruzione di quanto ho di più caro al mondo. Non riesco a immaginare quale forma assumerà il mio castigo, né quante persone ne rimarranno coinvolte, ma, una volta finito, ci sono buone probabilità che non resti più nulla. Chiunque, quindi, penserebbe che a questo punto io debba essere assolutamente disperata. Ma ecco la cosa strana. Ciò che provo è soprattutto un senso di sollievo. Perché posso lasciar perdere i giochetti. Perché la domanda se riuscirò a superare questa prova ha avuto una risposta, anche se quella risposta è un sonoro “no”. Perché se, come si dice, a mali estremi estremi rimedi, allora sono libera di compiere tutte le azioni estreme che voglio.
“Le grandimenti devono essere pronte non solo a cogliere le opportunità, ma a crearle.”
“Non mi piace il lavoro — non piace a nessuno — ma mi piace ciò che c'è dentro il lavoro — la possibilità di ritrovare te stesso. La tua propria realtà — non per gli altri, ma per te stesso — ciò che nessun altro potrà mai conoscere.”
“L'opportunità bussa, ma non sempre risponde al suo nome.”
“Un vicolo cieco fornisce comunque delle indicazioni.”